Scrittori di Bridge


Gianfranco Maltoni

Le storie e le novelle mie e dei miei amici

La rubrica: i segreti per vincere a Bridge

Sono nato a Forlì il 6 agosto del '53 e dopo 3 mesi i miei genitori si trasferirono a Cervia.

La mia passione per le carte è iniziata prestissimo, a 13 anni mi calavo dal terrazzo della mia camera approfittando del confinante cimitero delle auto, per andare a giocare al circolo Acli in piazza Garibaldi. A 19/20 anni divenni socio del Circolo Cittadino e immediatamente fui attratto dal tavolo di bridge, dove gli angolisti superavano di gran lunga i giocatori e le discussioni si protraevano all'infinito dopo ogni mano. A quei tempi non esistevano i corsi e così imparai sul campo, il tavolo. Inizialmente la licita mi era ostica, ma nel gioco della carta furoreggiavo. Ci trasferimmo in 50 dal bar Italia al Circolo Cittadino e in diversi imparammo il bridge: Maltoni. Mieti, Bacchi, Neri, Di Pietro, Rubboli, Lelli, Stringa, Pistocchi, ecc... La passione era infinita, sin da subito scendemmo in campo torneando a destra e manca, a quei tempi i tornei non mancavano, sia in Romagna che regionali, nazionali e internazionali, li facevamo tutti o quasi. La nostra associazione organizzò per diversi anni il torneo casalingo a squadre, nazionale e internazionale, memorabili quelli del 1984 e 1985, quest'ultimo definito il più bel torneo di quell'anno. Il coppie di Venezia era meta fissa, così come tutti i regionali, Perugia, Firenze, Milano, Saint Vincent, Viareggio, ecc...

Il mio primo partner fu l'amico Renzo Mieti, poi il defunto Coriolano Mazzolani, l'amico Massimo Viggi e attualmente l'amico Enzo Dal Pozzo. Durante la vita dell'associazione bridge Cervia ne sono stato il segretario, successivamente mi sono iscritto a Forlì dove ho insegnato e fatto il presidente per 4-5 anni, poi sono passato alla nuova associazione di Forlì, la Coriolano Mazzolani, dove ho insegnato per 2-3 anni e fatto il presidente per uno. Oggi sono iscritto a Massa Lombarda dall'amico Dolfino, dopo tanti anni di campionati, soprattutto a squadre open, fra la 3° e 2° categoria, da diverso tempo ho tirato i remi in barca e gioco poco, faccio solo le manifestazioni più importanti della Romagna e qualche volta accontento l'amico Dal Pozzo partecipando a qualche kermesse a Bologna. Il bridge rimane nel mio cuore, anche se attualmente trovo che abbia perso il calore che esprimeva qualche anno fa...

Chiudo con un aneddoto: primavera del 1975 o 76, un vasto gruppo di bridgisti cervesi decise di partecipare al torneo di Viareggio, Cervia 1 (Mazzolani-Mazzoni e Pasquali-Palmieri) e Cervia 2 (Penso-Tiozzi e Maltoni-Mieti, coppia quest'ultima che giocava da 2 anni). Si presentarono alla Capannina di Viareggio ben 140 squadre ai nastri di partenza, un numero imprevisto che mise in crisi gli organizzatori, sicché il torneo che doveva iniziare alle 15 slittò di un’ora e mezzo. Previsti sei incontri di danese al sabato e tre alla domenica. La sessione del sabato terminò alle 4 di notte. Tornammo in albergo volando..., Cervia 1 al tavolo 58 e noi, incredibile ma vero, al tavolo 2, all'uno si siederà la Lancia, con i famosi pluricampioni Garozzo, Belladonna, Forquet, ecc...  Io e Renzo non riuscimmo a dormire un minuto, le provammo tutte, chiacchierata sonnifera, colazione anticipata e abbondante, passeggiata stancante, niente. Al mattino ci sedemmo in aperta al tavolo due contro Cochi-Gianardi mentre nel soppalco in chiusa i nostri compagni incontravano i coniugi Mazzadi. Perdemmo 10-0 e ricordo che Oreste tornando in sala aperta, riprendeva Jean dicendogli: "a t'lo det che dvivta stè atenti, no guardè sempar c'la bela dona, t'la guardivta sempar" (te l'ho detto che dovevi stare attento, non guardare sempre quella bella donna, la guardavi sempre); vi garantisco che la signora Mazzadi era veramente una donna bellissima, oltre che bravissima giocatrice. Naturalmente perdemmo anche gli altri due incontri, l'ultimo per 7-3 al tavolo 17, ma come dimenticare la Capannina di Viareggio.

Aprile 2014