Leggendo l'articolo di Parri
sulla vita del povero bridgista, mentre cercavo di decidere su quale
settore del sito avrei potuto pubblicarlo, mi sono accorto che l'ormai
famoso pallottoliere di Genghini aveva avuto un recente antesignano: il maiale
dell'autogrill. Ma andiamo per ordine. ![]() Gennaio 2012. Finite le vacanze di Natale, torno da un breve viaggio con mia moglie, mi fermo all’Autogrill con l’idea di prendere qualcosa di carino ai ragazzi. Coi più piccoli me la cavo facilmente con un cofanetto di CD ed una generosa confezione di marshmallows. Mi resta un figlio grande, mi guardo in giro, sento un suono equivoco… un altro cliente ha appena afferrato un morbidissimo maialino in lattice e lo sta massaggiando facendogli emettere il classico grugnito, un po’ sconveniente, dal ![]() Passa un giorno o due e, come s’addice a tutte le cose inutili, l’oggetto dei desideri finisce sopra uno scaffale a prendere polvere finché una sera non arrivano a casa due amici di vecchia data, ma nuovissimi nella loro veste di allievi di 1° anno. Si organizza una partitella didattica, con Giovanni che fa il maestrino e i due malcapitati come scolari. Alla prima cappella di uno dei due principianti, la mia mente sempre in subbuglio elabora la punizione: “Giovanni perché non vai a prendere il maialino per sottolineare gli errori che si fanno questa sera?”. Il microbo bridgista non se lo fa chiedere due volte e in un baleno si presenta spupazzando il nuovo giocattolo di casa senza risparmiarci adeguata dimostrazione della sua volgarissima varietà di suoni. Miracolosamente, tutto quello che sarebbe scivolato via dalle menti acerbe (bridgisticamente) dei nostri amici ora iniziava a rimanervi attaccato. Non batti le atout? Un bel grugnito. Non giochi gli onori dalla parte corta? Doppia razione. Attacchi di piccola con AKQ quinti? Tripla lamentazione del suino! Lezione indimenticabile, divertente ed estremamente efficace. Daniele Donati (febbraio 2012) |